Il problema è sempre andarci, in piscina

io vado in piscina per tre motivi:

1. rifare il muscolo alla gamba sinistra dopo la rottura del crociato e la conseguente immobilità durata un mese

2. dimagrire

3. rilassarmi, staccare la spina, pensare a cose futili

Vado nella vasca dedicata al nuoto libero

mi immergo, a volte sorrido a qualcuno, dico delle parole come “vai, vai prima te”, “oggi è dura”, “ma quanta gente c’è?” e spesso sono l’unica femmina. Al massimo ce n’è un’altra (la temibile “Cuffia verde“, una che viaggia come una matta che sembra che ha le pinne ai piedi)

Tutti gli altri sono uomini e sono classificabili in due catorie:

1. I Maschioni – gente muscolosa, che quando arriva a fondo vasca e fa la virata e solleva le onde, che non parla mai, che l’unico momento in cui si ferma è per mettersi le palette nelle mani per andare ancora più veloce, che quando innavvertitamente gli capiti davanti, vorrebbe eliminarti fisicamente, poco importa se sei una ragazza, poco importano le regole di civile convivenza imparate in anni e anni di educazione scolastica: tutto dimenticato. L’unica cosa importante è non abbassare la media personale.

2. I Pensionati – gente sciallata, che va piano, che fa le gambe a rana (le gambe a rana! diossanto!) che va per rimanere in forma, che spesso nuota con gli occhi chiusi e che per questo ti possono venire contro

Di persone simpatiche in piscina ne ho trovate solo due

“Cuffia Nera Quello Grande”, che va tutti i giorni e appartiene alla seconda categoria ma aspira ad entrare nella prima, e quindi è bravo e non si prende ancora troppo sul serio. Lui a volte mi dice “ciao”

“Cuffia Pink Floyd”, che ho incontrato solo un giorno, contro il quale io mi sono schiantata, cioè, era proprio tutta colpa mia, e lui si è fermato e mi ha sorriso e mi ha chiesto scusa (lui! mi ha chiesto scusa! questo ragazzo deve avere un cuore molto grande)

(anche perchè spesso quando mi vengono contro ed è tutta colpa loro, non mi chiedono scusa, non alzano nemmeno una mano, non fanno manco un gesto: uno un giorno mi ha quasi spaccato la testa. era “Cuffia verde chiaro” e da quel giorno evito sempre accuratamente la corsia in cui c’è lui)

Quando è una certa ora i maschioni cominciano ad andare a casa e quindi rimaniamo in pochi, si riesce a nuotare meglio e lì allora proprio mi annullo. Dimentico tutto, mi rilasso finalmente, non ci sono più le lotte per conquistarsi il posto in vasca, e sono libera di andare con il ritmo che mi pare e quindi di pensare ai fatti miei. Bellissimo.

Solo che il problema è sempre andarci, in piscina.

Io non ne ho mai voglia. Tutte quelle lotte per mezz’ora di pace.

A volte mi viene da piangere mentre ci vado e allora devo ascoltare una canzone molto gasante per gasarmi e ultimamente ascolto questa:

 

4 pensieri su “Il problema è sempre andarci, in piscina

  1. bisogna farne una mania, perché è proprio il "prima"  che ti frega. io da grandissima pigra, quest'anno ho deciso che la corsa sarà la mia nuova religione per quest'anno, e infatti ci vado anche con la pioggia.anni fa fu così per il nuoto, durò per 4 anni, in cui mi ammazzavo di vasche a delfino.chissà cosa succederà nel prossimo triennio :)sun

  2. :)Grande Sun!io ho provato l'anno scorso con la corsa.ma la corsa non fa proprio per me.quindi sono tornata a testa bassa all'amata/odiata piscina.e in questi giorni di lavoro matto e disperatissimo in cui non ci posso andare  mi manca quasi..non so più viverenè con lei nè senza di leiin un odi et amo perenne ed esclusivissimo :)s

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